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Saturday, August 23, 2008

iPhone 3G - review in italiano

Review - part 1
work in progress

Per esprimere un giudizio quanto più obiettivo possibile su un prodotto bisognerebbe aver completamente ignorato la pubblicità che ne ha circondato l’annuncio, mantenere possibilmente gli occhi bendati durante tutta la prova in modo da non far pesare troppo l’estetica sul giudizio finale e, quando possibile, estrarlo da un’anonima confezione incellofanata.
Con un iPhone 3G tutto questo è praticamente impossibile: dell’iPhone si è già parlato, nel bene e soprattutto nel male, sino alla nausea con successiva degenza in ospedale ed estrema unzione, tanto che persino mia nonna ultra 80 sapeva della sua esistenza; il telefono è indubbiamente stupendo, soprattutto nella sua livrea bianca, e, come ben sanno i clienti della mela, lo spacchettamento di un nuovo prodotto Apple è una tappa fondamentale del “think different”, un rituale da consumarsi preferibilmente in solitaria, onde essere i primi a posare le mani sudaticce sull’agognato gioiello di tecnologia, possibilmente durante le ore notturne, per non essere distratti da telefonate indesiderate, e decisamente in religioso silenzio, in modo da conservare un ricordo puro dei primi gemiti del pargolo. Solo così è possibile godersi appieno la soave frizione tra i bordi della bianca confezione che scorre lentamente a rivelare immediatamente il prezioso schermo touch screen, mentre le narici s’inondano di quell’inconfondibile profumino di elettronica e carta stampata e la cura maniacale con cui Apple ha confezionato il suo prodotto allevia la preoccupazione per il prezzo cui è stato comprato.
L’iPhone è tra le mie mani, e la stanchezza del lungo viaggio intrapreso svanisce magicamente. Una delle cose positive che accomunano i prodotti della mela è che generalmente arrivano al cliente già carichi e quindi possono essere utilizzati right away. Nel caso dell’iPhone le cose sono in qualche modo diverse perché l’iPhone non è un telefono come tutti gli altri e soprattutto non è un prodotto Apple come tutti gli altri. Per cominciare a utilizzare l’iPhone è necessario attivarlo attraverso iTunes e per continuarlo ad usare sarà necessario abituarsi ad usare quel programma che riveste un ruolo molto più importante rispetto alla PC Suite di casa Nokia. Non sono mai stato un fan di iTunes sino a che non sono passato a Mac OSX, e questo perché per Windows OS esistono tanti programmi che offrono molte delle sue funzioni senza essere altrettanto rigidi (WinAmp), ma devo ammettere che, dal punto di vista della sincronizzazione e gestione del telefono, iTunes è un altro pianeta rispetto alle suite di Nokia, SonyEricsson e Blackberry.
Una volta collegato l’iPhone ad iTunes e registrato, iTunes ha cominciato a sincronizzarlo, e, nel giro di pochi minuti, tutti i contatti, calendari, segnalibri e cronologia di Safari, foto e musica più ascoltata sono stati riversati nel telefono, un backup completo è stato creato e successivamente il firmware è stato aggiornato alla 2.0.1 (che presto sarebbe diventato 2.0.2). Avete presente quel senso di nervosismo che prende tutti gli utenti Symbian quando devono aggiornare? Ebbene, nonostante stessi per aggiornare 250 MB di firmware l’unico sudore era causato dal calore di questa estate italiana e non era di certo sudore freddo!
Mentre il telefono sincronizzava mi sono messo a guardare il contenuto della confezione che ha fatto compagnia al telefono per così tanto tempo: un set di cuffie con tasto magia sul quale tornerò, un morbido panno capace di pulire a specchio lo schermo, un cavo USB lungo circa 60 cm, un caricatore da rete con uscita USB femmina (cui va collegato il cavo USB) ed un punteruolo per estrarre la SIM dalla slitta. Trovo sbalorditiva l’assenza di un dock e di una custodia! Per 50 € in più Nokia mi ha fornito di cavo A/V e telecomandino ma le cuffie Nokia erano decisamente più scadenti di queste ed il telecomandino bel piú scomodo, quindi c’è poco da arrabbiarsi. Da notare che, al momento, l’unica dock ufficialmente compatibile con l’iPhone 3G non presenta uscita video e non integra il telecomando (che si chiama iRemote, ovviamente) quindi è consigliabile aspettare che esca qualcosa di più interessante. In quanto alla custodia ho già provveduto a comprare un “calzino” che conto di rimpiazzare non appena mi sarò reso conto del tipo di custodia necessario per questo gingillo nella vita di tutti i giorni.
Ecco, si è sincronizzato e si può cominciare.
Innanzitutto noto con piacere che le foto dei contatti sono state sincronizzate ma l’iPhone integra quello che nel Symbian si chiama full screen caller quindi sarà necessario inserire foto a maggior risoluzione per apprezzarle a schermo pieno. Uno dei tricks è quello di creare un album su iPhoto con le foto dei contatti già adeguate alla risoluzione dello schermo e aggiungere l’album alla lista di quelli che vengono sincronizzati con l’iPhone. A proposito di foto: iTunes ridimensiona le foto prima di trasferirle, quanto basta per garantire uno zoom 2x, e trovo sia una scelta razionale anche se preferirei poter modificare questo criterio per alcuni degli scatti. In questo modo la mia intera libreria di foto (circa 10 GB al momento) è stata trasferita in un battibaleno occupando meno di 200MB di spazio.
Lo spazio di archiviazione per il white ammonta a circa 15GB visto che 300 MB se ne vanno da soli per il SO e la memoria utilizzata è la più veloce che mi sia mai capitato di usare, paragonabile alla mia chiavetta Cruzer (siamo intorno ai 10 MB/s in scrittura).
iTunes salva automaticamente un file xml associato alla libreria musicale che contiene un indice di tutte le canzoni inserite nella libreria con associato un playcount e lastopen, quindi iTunes è in grado di trasferire le canzoni secondo i criteri più svariati e facilmente programmabili dall’utente, tipo ultimi brani ascoltati, album più ascoltati, ultime canzoni importate ecc. Personalmente suggerisco di trasferire la musica attraverso una serie di playlists.
Allo stesso modo è possibile gestire l’importazione dei podcasts di cui sono ovviamente dipendente (non perché sono una invenzione Apple!). È possibile sincronizzare un numero di episodi per ogni show in base a diversi criteri.
Più laboriosa è invece l’importazione delle suonerie: vanno prima convertite in aac (in caso non lo fossero di già), modificata l’estensione in aar ed infine trascinate su iTunes in modo che vengano sincronizzate. Se queste non superano i 30 secondi compariranno nella lista di suonerie e sarà possibile selezionarle senza problemi. Molti storceranno il naso di fronte a questa serie di operazioni ma è tutto molto rapido (iTunes stesso può fare la conversione in aac per noi) ed è per una buona causa: le suonerie non verranno confuse dal reparto iPod del telefono!
Collegando le cuffie all’iPhone cominciano le magie: la gestione della libreria musicale è fantastica, fenomenale, mirabolante, pratica, adorabile… semplicemente addictive! Ruotando il telefono di novanta gradi è possibile usare cover flow direttamente sull’iPhone proprio come su iTunes e sfogliare gli album è un piacere libidinoso, tanto che mi sono venute in mente le parole di Steve quando presentò l’iPhone l’anno scorso: “you can touch your music”. È proprio vero: semplicemente oggi non esiste un modo migliore per gestire la propria libreria musicale rispetto all’accoppiata iTunes – iPhone. Sono nati per stare assieme e se potessi scegliere sotto mac OSX lo preferirei addirittura a WinAmp! Le cuffie hanno un unico pulsantino che consente di rispondere alle chiamate, play/pause e persino passare alla traccia successiva tenendo premuto. Per regolare il volume si possono usare i pulsanti laterali dell’iPhone che restano attivi anche quando il device è bloccato.
Passando al GPS vi parlo subito del test di fuoco che ho fatto ieri sera. Sono andato a Forte dei Marmi che dista 40 km da dove avevo usato il GPS l’ultima volta ed ho parcheggiato la macchina in una viuzza inesplorata. Ho un innato senso dell’orientamento quindi non ne avevo veramente bisogno, ma ho ugualmente tirato fuori il telefono e acceso il GPS. Passano manco 5 secondi e SENZA CONNESSIONE WiFi/GPRS/UMTS il telefono ha centrato la zona su una mappa che non potevo vedere perché avevo spento la connessione dati. Ora non so voi, ma questi tempi di acquisizione mi sanno di SFIII! Qualche ora più tardi, giusto per sfizio, ho provato a far funzionare il GPS in casa dove il ninja non ha mai ottenuto il fix neanche dopo 10 minuti con AGPS acceso, e dopo poco piú di 30 secondi con la connessione WiFi attiva e il telefono in flight mode ha ottenuto il fix con un errore inferiore ai 10 metri (mi posizionava fuori casa invece che sul tetto). Ne deduco che il GPS è una bomba! Come sapete non esiste ancora il TomTom sull’AppStore e con Google Maps se vi muovete in macchina la mappa non si muove con noi ma bisogna centrarla con un apposito pulsantino o col dito. Ci sono molte applicazioni che sfruttano il GPS dell’iPhone e la rete internet. Ne ho testata una ad esempio che si chiama Locly (freeware) che ottenuta la posizione GPS indica tutti i ristoranti, teatri, cinema, attrazioni turistiche, paesini ecc della cittá/provincia, e poi un’altra che consente di inviare la propria posizione via SMS e farla comparire sulla googlemaps nel caso il ricevente sia dotato di iPhone; questo solo per dire cosa si può fare oggi col GPS integrato.
Cambio argomento per parlare dei settaggi dell’iPhone, che sono di una semplicità semplicemente disarmante, forse pure troppo. È possibile settare praticamente tutto ma la prima cosa che ho controllato è stata l’impostazione della lingua. Noto con estrema soddisfazione che l’iPhone contiene un sacco di lingue e consente di impostare tutte le lingue che verranno usate dalla tastiera. Uno dei pulsanti in basso a sinistra della tastiera consente di selezionare la lingua in uso al momento e quindi il corrispettivo correttore ortografico che con l’italiano sembra svarionare un po’ anche se noto con piacere che ha giá imparato a riconoscere Quellicheilcell senza che abbia dovuto fare nulla ☺

Due parole anche sul famoso “slide to unlock”. Il geniale sistema (brevettato) è molto più intelligente di quanto pensassi. Se per esempio il telefono riceve un SMS a schermo bloccato la scritta si trasforma in “slide to read”, cosa che ha provocato un gemito di piacere la prima volta che lo ho notato.
Una nota anche sulla batteria: tenendo conto che lo sto massacrando e lo tengo in una zona generalmente poco coperta con continuo switch 2G/3G del segnale TIM… direi che si comporta molto bene perché alla terza ricarica ho superato le 24 ore. Con scheda H3G l’autonomia invece ha sofferto parecchio: non sono arrivato a sera, ma di questo ne riparleremo più avanti.

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Friday, August 22, 2008

iPhone 3G - test comparativa fotografica

Megatest fotografico

Canon Powershot G7 vs Nokia N95 8GB vs Blackberry Curve 8310 vs Apple iPhone 3G

Ecco qua. Ho scattato la foto allo stesso soggetto esattamente dalla stessa posizione e sempre con impostazioni tutte automatiche e a distanza di 10 secondi l'una dall'altra.
La foto sulla sinistra contiene una porzione di cielo ed è interessante notare se il cielo assuma lo stesso colore della Canon G7 che uso come riferimento. La foto a destra invece è il solito incubo per ogni macchina fotografica visto che contiene un sacco di dettagli differenziati solo da gradienti di verde. L'iPhone 3G produce le immagini piú piccole di tutti quanti, ma prima di esprimere un giudizio personale aspetto di vederlo in azione in altri frangenti.

Canon PowerShot G7
Immagine IPB Immagine IPB

Apple iPhone 3G
Immagine IPB Immagine IPB

Nokia N95 8GB
Immagine IPB Immagine IPB

Blackberry Curve 8310
Immagine IPB Immagine IPB


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